Il Disastro della Diga di Mariana: Otto Anni di Attesa per la Giustizia (2023)

Nel cuore dello stato brasiliano di Minas Gerais, la tranquillità di una comunità fu infranta otto anni fa da un cataclisma che avrebbe cambiato le loro vite per sempre. La tragedia ebbe inizio il 5 novembre 2015, quando la diga dei rifiuti minerari Fundão, gestita da Samarco, una joint venture tra la società mineraria brasiliana Vale e l'azienda anglo-australiana BHP, crollò, facendo fluire oltre 60 milioni di metri cubi di detriti di estrazione mineraria lungo il Rio Doce per quasi 700 chilometri, fino ad arrivare nell'Oceano Atlantico. Questo evento catastrofico non fu solo un disastro ambientale, ma un dramma umano che ha provocato la perdita di vite, case, comunità e tradizioni culturali.

Le Vittime Silenziose del Disastro

I sopravvissuti del crollo della diga Fundão, come Marino D'Ângelo Junior, sono stati lasciati a vivere sotto l'ombra del fango tossico che ha spazzato via le loro vite. D'Ângelo, ex proprietario di un gregge di 60 mucche da latte, ha dovuto vendere gli animali poiché non era più in grado di lavorare, finendo per sprofondare nella povertà. Molti come lui attribuiscono la responsabilità alle società minerarie per il disastro e l'abbandono delle popolazioni colpite.

Lungo Cammino per la Giustizia

Nonostante siano trascorsi quasi dieci anni dall'incidente, nessuno è stato ancora ritenuto responsabile per questa catastrofe socio-ambientale. BHP, Vale, Samarco e altre otto parti sono accusate di reati ambientali in un procedimento legale in Brasile che si protrae da sette anni. Mentre in un altro procedimento legale nel Regno Unito, circa 700.000 persone intentano una causa contro BHP, cercando un risarcimento di 36 miliardi di sterline, nel più significativo ricorso di gruppo della storia giuridica inglese. BHP nega ogni responsabilità.

Le Promesse Non Mantenute

Nel 2016, BHP, Vale e Samarco hanno istituito la Fondazione Renova per compensare le perdite e i danni. BHP sostiene che la fondazione abbia speso oltre 32 miliardi di real brasiliani (circa 5,3 miliardi di sterline) per programmi di riparazione e compensazione, di cui circa il 50% è stato erogato direttamente alle persone colpite. Tuttavia, i pubblici ministeri brasiliani hanno dichiarato quest'anno che i fondi spesi dalla fondazione non sono stati adeguatamente contabilizzati. Molte persone affermano di non aver ricevuto nulla e continuano a lottare per il riconoscimento e il risarcimento.

Le Comunità Tradizionali e Indigene Colpite

Il caso di Thatiele Monic Estevão, leader dell'associazione quilombola di Vila Santa Efigênia, rappresentante di quattro comunità quilombola situate vicino ai rami del Rio Doce, è emblematico. "Ci state uccidendo", ha dichiarato durante l'assemblea annuale di BHP ad Adelaide, accusando la società mineraria di razzismo ambientale. BHP respinge con forza tali accuse. Le comunità quilombola hanno perso la loro capacità di praticare agricoltura su piccola scala, pesca e panning dell'oro artigianale per sostentarsi, portando a disoccupazione e cattiva salute mentale.

Le popolazioni indigene, per le quali il fiume era sacro, hanno subito una perdita spirituale profonda. "Non c'è modo di misurare quanto abbiamo perso e quanto continuiamo a perdere ancora oggi. È irreparabile", dichiara Anderson Krenak, leader del popolo indigeno Krenak. La loro cultura e tradizioni sono minacciate dalla devastazione ambientale.

La Forza della Resilienza

Nonostante la durezza della situazione, molte di queste comunità mostrano una straordinaria resilienza. A Bento Rodrigues, il primo villaggio sepolto sotto il fango tossico, i residenti sono iniziati a spostarsi nella "Nuova Bento," un moderno insediamento costruito da Renova a sette miglia di distanza. Tuttavia, ritornano regolarmente al villaggio abbandonato per celebrare le proprie tradizioni culturali e religiose tra le rovine petrificate.

In conclusione, otto anni dopo il disastro della diga di Mariana, le vittime attendono ancora giustizia. Le società minerarie coinvolte devono affrontare le conseguenze dei propri atti e garantire un futuro migliore a coloro che sono stati colpiti. La resilienza delle comunità coinvolte è un esempio di determinazione e speranza in un momento difficile. Speriamo che la giustizia possa finalmente prevalere, e che queste popolazioni possano iniziare a ricostruire le proprie vite e tradizioni.

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Author: Twana Towne Ret

Last Updated: 12/11/2023

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